Prima ancora che sapessi
cosa fosse il body building, avevo sentito parlare di Arnold. Il mio
primo ricordo di lui è una frase di mia mamma che commentava l'uscita del suo film di grande successo, Conan, nel 1982:
Che c'è
quel tedesco con i muscoli?. Io avevo 13 anni. Non mi passava
neanche per la mente che di Arnold avrei seguito lo sport e lo stile
di vita che comporta.
Ma
solo quando sono diventata body builder, body builder nell'anima più
che nel corpo, ho capito veramente la figura di Arnold. Che per noi
body builder ha un'importanza del tutto diversa da quella che ne può
avere un cinefilo. Per
uno sport come il body building che ha tanto di una sottocultura,
Arnold ha un'importanza notevole.
È il paladino della sottocultura
che ha dimostrato che con i muscoli ci si può proporre nel modo
giusto al grande pubblico, fare cinema, fare soldi, fare perfino
politica. E che quindi se il bodybuilding è sottocultura, non è
poi con un'accezione negativa.
Tecnicamente,
Arnold sosteneva un metodo d'allenamento (l'high volume training)
consistente in 20 o più serie per ogni gruppo muscolare e molte
ripetizioni. Tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni
Ottanta si svolse una vera e propria disputa se fosse meglio
allenarsi come faceva Arnold o come sosteneva Mike Mentzer (solo 4-6
serie per gruppo muscolare, poche ripetizioni ossia l'high
intensity training).
Ultimamente l'high intensity training (o
sue derivazioni) ha preso piede tra i culturisti, ma è difficile
dire chi ha ragione, chi ha torto. Ed in ogni caso, quando un body
builder visualizza il proprio bicipite che si ingrossa o stringe i
denti per portare a termine quell'esercizio tremendamente
spossante
pensa sempre ad Arnold.
La
cosa ancora più apprezzata di Arnold tra noi body builder è che
egli non ha mai rinnegato le sue origini. Con Jim Lorimer organizza
un week-end di eventi sportivi che rappresenta un polo
irrinunciabile per i body builder e che non ha mai snobbato: l'Arnold Classic. Perfino se è altrove per girare un film, torna a Columbus
in occasione della sua gara.
Un
body builder è più di un corpo. È anche forza di volontà,
dedizione, disciplina mentale. Arnold è più di un'icona, è più
di un fisico. È una mente. Un cervello attivo e perspicace, una
grande intelligenza e forza di volontà. Raccolto tutto in uno:
Arnold è stato il più grande body builder del mondo.
Racconto di Rossella Pruneti
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